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Deredia a Genova – “La sfera tra i due mondi”

Si conclude tra pochi giorni la mostra en plein air dello scultore costaricano Jiménez Deredia a Genova.

Evocativo già il titolo dell’esposizione: “La sfera tra i due mondi”.

Quali mondi?

Il Costarica e la Liguria, dove lo scultore vive?

Oppure la terra e il cielo? Quell’universo da cui proveniamo e a cui ancora aneliamo, come ci spiega lo scultore e pensatore, dato che siamo stati generati insieme a tutti gli altri esseri viventi dal big bang. “Noi siamo polvere di stelle”, ama ripetere Deredia.

Oppure il mondo della razionalità e quello della spiritualità, di cui noi ricerchiamo continuamente un equilibrio?

Le opere presenti a Genova sono 8, e di queste solamente “Evolución” (in Piazza De Ferrari) è già stata esposta altrove, a Città del Messico. Le altre sette statue sono state esposte per la prima volta nella nostra città, curando attentamente la loro collocazione in modo che dialoghino coi palazzi e gli scenari genovesi.

 

Deredia nasce in Costarica e grazie a una borsa di studio viene in Italia a studiare scultura a Carrara prima e a Firenze in un secondo tempo, e inizia il suo percorso artistico con delle monumentali opere intitolate “Genesi”, dove si mostra l’evoluzione della Grande Madre a partire dalla sfera.

 

Grandi Madri sono le enormi figure femminili che in questi giorni ancora possiamo ammirare in città. Tutte trattengono, a volte accarezzano delle sfere, simbolo della spiritualità e dell’essenza, dell’infinito e della conciliazione degli opposti, necessaria per una vita equilibrata e serena.

Grandi Madri dallo sguardo calmo, perso verso orizzonti lontani, forse proprio verso quell’universo da cui proveniamo e per cui proviamo intensa nostalgia quando, guardando un tramonto, restiamo incantanti dalla dolcezza della luce e ci pervade, appunto, un sentimento di malinconia per quel Tutto a cui appartenevamo e che ora fatichiamo a ritrovare.


Le enormi statue dunque sono oasi di pace e speranza, messaggere di un senso di unione col Tutto.

La sfera, o cerchio, è forse il primo simbolo riprodotto dall’uomo nelle sue creazioni artistiche, sicuramente quello più ripreso nei diversi secoli.

Deredia rimase folgorato dalle “bolas” della popolazione Borruca che vide esposte al museo quando era bambino. Bolas dal significato ancora misterioso, ma probabilmente legato agli astri, alla loro posizione e rotazione intorno al sole. Un significato non troppo distante da quello delle piramidi o dei menhir.

Deredia combina l’arte precolombiana del suo Paese con le forme e le intuizioni del Rinascimento toscano: il globo sulla cupola del Brunelleschi, per esempio, e l’arco a tutto sesto.

 

Arrivato in Italia, lo scultore si dedicò allo studio e all’arte e ruppe i rapporti con la sua patria per diversi anni, finché si rese conto dell’importanza delle proprie radici e della cultura di quel Paese straordinario dove era nato. “Finché ho guardato fuori, mi sono perso. Quando ho iniziato a guardare dentro, ho capito qual era la linea e ciò che dovevo diventare. Quando capisco il rinascimento dell’umanesimo che è nella sfera, allora capisco me stesso. E se mi chiedo chi sono, mi rispondo: un costaricense”.

E da quel momento assume il nome d’arte “Deredia”, contrazione di "de Heredia", da Heredia, sua città natale.

Non sono ancora stata in Costarica, ma questa mostra ha suscitato in me grande curiosità per questo piccolo paese dell’America Centrale e il desiderio di andarci: dal 1949 la costituzione proibisce la formazione di un esercito e la Nazione è sede dell'Università per la Pace delle Nazioni Unite.

Questa decisione ha permesso al Governo costaricense di poter reinvestire tali fondi in istruzione, rendendo il Costa Rica tra i Paesi con la più alta alfabetizzazione dell’America Latina, con elevati livelli nella sanità e soprattutto nell’utilizzo delle energie rinnovabili. Oggi il Costarica produce il 100% di energia da fonti rinnovabili.

Infine, vi racconto del progetto “La ruta de la paz”: nove grandi complessi scultorei solcano idealmente l’intero continente americano, dal Canada alla Terra del Fuoco e si propongono come spazi di meditazione.

Sul sito dello scultore www.deredia.com sono disponibili foto delle sue opere, cataloghi delle mostre e una interessantissima pagina con gli aforismi del Maestro.