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Salita Terrapieni piccolo

 

Oggi vi racconto la storia del fascino romantico di un rudere nascosto tra caseggiati moderni.

Sulle pendici del Bisagno, in quella zona che un tempo prendeva nome di Artoria, nascosto in una creuza che sale da Corso Monte Grappa allo Zerbino si trova il rudere nella foto.

Cos'era? Dalla nicchia sul portale sembra chiaro fosse un convento.

Sotto la nicchia, una lastra in marmo porta la scritta "in te domine speravi non confundar in eternum": un salmo del Te Deum, una preghiera di ringraziamento composta con lavoro di squadra da Sant'Ambrogio e Sant'Agostino.


La curiosità è durata anni, finché finalmente, un po' per caso, un po' per fortuna e molto per ostinata ricerca, ho trovato la storia di questo rudere. Eccola qui!


Era il lontano 1473 quando degli Agostiniani Eremitani provenienti dalla Lombardia cercarono un luogo dove stabilirsi a Genova. Scelsero questo posto, sulla collina che si affaccia sul Bisagno. Un luogo tranquillo, circondato da orti e lì eressero la chiesa e il convento dedicati a Nostra Signora della Consolazione.

Gli inizi non furono facili, i soldi mancavano, ma nel secolo successivo la famiglia Grimaldi donò cospicui fondi e il convento divenne "grande e celebre", come lo definì Monsignor Giustiniani.


La fortuna di quei monaci non durò molto, purtroppo.

Nel 1656 la peste colpì Genova e il convento fu trasformato in Lazzaretto. La desolazione era tale che tra il popolino si prese a chiamare il luogo la "Sconsolazione".

Qualche anno fa, durante dei lavori nella sottostante Via del Pavone vennero trovati cumuli di ossa.

Pochi anni dopo, nel 1681, si decise di demolire chiesa e convento, perché da poco si erano ultimate le nuove mura seicentesche, che in questo tratto prendono il nome di mura dello Zerbino, e il convento, così a ridosso delle stesse, rischiava di essere un punto di passaggio per i nemici della Repubblica.


Agli Eremitani, in cambio del loro bel convento sopra al Bisagno, venne donato uno spazio al posto di alcuni palazzi più all'interno, e nel giro di pochi decenni sorse la chiesa della Consolazione oggi in via XX Settembre. Ma questa è un'altra storia!

Il rudere oggi si trova incastrato tra le curve di Corso Monte Grappa, lungo l'antica via che collegava il Bisagno alle mura dello Zerbino, Salita ai Terrapieni, una creuza percorsa dai muli con le loro some cariche di ortaggi, grani, sale e altre merci.