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Mastodonte1600

 

Oggi mi è venuta voglia di prendere un treno, ma non un treno qualsiasi, bensì il „Mastodonte“.

Sapete che treno è il Mastodonte? Ve lo racconto io!

Ma prima facciamo un salto indietro, e parliamo di come è arrivata la ferrovia a Genova.

Era il lontano 1845. Siamo in un periodo storico tumultuoso in tutta Europa, da lì a pochi anni scoppierà letteralmente un “quarantotto”.

In Europa però il fermento era anche fonte di stimoli e innovazioni, e si creavano le prime infrastrutture nei diversi Paesi europei.

La prima linea ferroviaria europea è solitamente considerata la Liverpool – Manchester, inaugurata col primo viaggio in treno nel 1830. Fu progettata dall’ingegner George Stephenson, che ideò anche i treni “Rocket”, i primi a percorrere dei binari.

E da noi?

La prima linea ferroviaria fu la Napoli – Portici del Regno delle Due Sicilie, inaugurata nel 1839.

Anche il Regno Sabaudo non voleva certamente essere da meno e puntò quindi ad avere le stesse infrastrutture delle altre nazioni.

Nel 1845 si decise di costruire una ferrovia che collegasse il capoluogo Torino con il principale porto del Regno, Genova.

Venne scelto il tragitto più breve e lineare, quello che, toccando le città di Asti e Alessandria, passava gli Appennini al Passo dei Giovi e scendeva poi fino a Genova.

Si iniziarono i lavori da Torino. Alcuni tratti vicino a Villafranca avevano una pendenza del 26 per mille, che con le tecniche di allora non si riusciva a superare, così i passeggeri venivano fatti scendere dai treni e percorrevano il tratto di maggior pendenza in omnibus o carrozze trainate da cavalli.

Finché ci fu la svolta: si cominciarono a produrre potenti locomotive proprio nella fabbrica dell’ingegner Stephenson che aveva costruito la prima linea ferroviaria in Europa.

Nel 1852 la linea ferroviaria arrivava già ad Arquata, e da Torino si impiegavano 3 ore e 40 ad arrivarvi.

Restava però da costruire il tratto più difficile: quello che varcava gli Appennini. Tra Arquata e Busalla furono costruiti 8 ponti e scavate 4 gallerie.

L’attraversamento del passo dei Giovi fu il passo successivo. Venne costruita a mano una galleria di 3254 metri di lunghezza: all’epoca era il traforo più lungo d’Europa, e oggi mantiene il record di essere la galleria più lunga al mondo realizzata interamente a mano.

Che storia!

Ed eccoci finalmente ai „Mastodonti dei Giovi“. Erano dei grossi treni a vapore costruiti in parte in Belgio e in parte in Inghilterra sempre sul modello Stephenson.

Furono chiamati “Mastodonti” certamente per la loro potenza, ma anche per via di un grosso fossile ritrovato proprio durante gli scavi di quella galleria così lunga a Busalla.

Nel 1853 la ferrovia arrivò a Genova, alla stazione oggi ancora nota come Porta Principe.

Un anno dopo, nel 1854, i binari furono portati fino a Caricamento, cioè fin davanti al porto, dove i treni, appunto, venivano caricati delle merci arrivate con le navi.

Lì, il 16 febbraio 1854, ci fu l’inaugurazione ufficiale della ferrovia genovese, alla presenza del re Vittorio Emanuele II giunto a Genova… in treno!

Nel 1872 fu realizzata la galleria tra Principe e Brignole e due anni dopo, nel 1874, si inaugurò anche questa stazione ferroviaria, a levante del centro.

La ferrovia Torino Genova ebbe una vastissima eco a livello internazionale, perché era la prima ferrovia a scavalcare un percorso montano.

Qualche anno dopo, nel 1889, si realizzò la cosiddetta “succursale dei Giovi, a opera dell’ingegnere Carlo Alberto Navone. Questa variante della ferrovia passava sulla Valpolcevera, evitando il tratto più ripido degli Appennini, e passando per Mignanego e Ronco Scrivia.

E’ su questa linea che dal 2014 passa il Mastodonte di oggi: un treno storico a vapore che ogni primavera unisce Genova Brignole con Ronco Scrivia e ritorno. E’ sempre una grande festa per tutti!!

Nella foto che ho scattato io si vede il Mastodonte che rientra a Genova Brignole una sera di marzo del 2017.