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Oggi è la Domenica delle Palme e a me è venuto in mente quando, da ragazzina, era tradizione di famiglia mangiare i quaresimali.

Mia mamma era insegnante di francese e un suo allievo aveva l'abitudine ogni anno, nel periodo della quaresima, portarle in dono i quaresimali preparati da sua madre.

E' una tradizione molto sentita, infatti, quella di preparare questi dolci di mandorle, oppure, per chi ha meno dimestichezza con la cucina, di comprarli in una delle numerose pasticcerie storiche di Genova.

Pare che i primi quaresimali siano stati preparati dalle suore del convento di San Tommaso, nel Cinquecento, con l'idea di non rinunciare a un po' di dolcezza pur rispettando l'usanza cattolica di mangiare magro (senza derivati animali) nei giorni antecedenti la Pasqua.

Ed ecco allora che usando mandorle, zucchero, acqua di fiori di arancio e altri ingredienti vegetali si cominciarono a preparare queste prelibatezze.

La chiesa di San Tommaso fu poi distrutta per far posto alla città moderna, ma la tradizione dei quaresimali sopravisse grazie alla Pasticceria Romanengo che fece sua la ricetta e iniziò a produrre diversi tipi di coloratissimi quaresimali: i canestrelletti, i mostaccioli e i marzapani.

La foto è tratta proprio dal sito di Romanengo e mostra uno dei vassoi di quaresimali misti che vengono solitamente venduti dalla famosa pasticceria in questi giorni dell'anno.

Quelli che vedete più a sinistra sono i canestrelli, realizzati con pasta di mandorle cruda imbevuta di acqua di fiori di arancio; al centro i marzapani, preparati con pasta di mandorle cotta, lavorata a formare un'ostia, riempita poi con una glassa di zucchero aromatizzata di cacao, pistacchio, fragola o arancio; infine, a destra si vedono i mostaccioli, fatti a forma di losanga e ripieni di marmellata, solitamente di fichi.

Ma... e le mandorle? In Liguria non c'e produzione di mandorle. Arrivavano già nel Medioevo dalle colonie del mondo arabo e sono entrate nella cucina tradizionale ligure già all'epoca. Erano però costose e quindi riservate solo alle classi più benestanti della popolazione.

Non vi viene l'acquolina in bocca? A me sembra ancora di sentire in bocca quel dolce gusto della mia infanzia....